Con il patrocinio del Comitato Regionale Veneto per le Celebrazioni del Centenario della Grande Guerra

 

 

L’iniziativa rientra nel programma ufficiale delle Commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Struttura di Missione per gli anniversari di Interesse Nazionale.

 

 

 

I PIONIERI DEL VOLO DIMENTICATI

 

Ho il piacere di essere membro del gruppo ricercatori aeronautico dogfight e di avere la possibilità, gentilmente concessa da Roberto Mantiero, di scrivere alcune righe e mostrare alcune foto di un pioniere del volo della mia zona, la Versilia. L'aviatore che desidero presentare e far conoscere a tutti i visitatore del sito, è Adolfo Massei, nato a Capezzano Pianore nel comune di Camaiore nel lontano 1 febbraio 1894 da Amato Massei e da Amelia Avancini. I genitori gestivano un negozio di generi alimentari con relativa osteria. Ebbe la possibilità di poter frequentare tutta la scuola elementare del luogo (nell'edificio è stata posta una lapide a ricordo) e poter iniziare un mestiere come falegname. La sua aspirazione era un'altra quella di volare. Per concretizzare il suo desiderio cercava di avere notizie di scuole di volo. Finalmente riuscì a sapere che a Torino esisteva una scuola di pilotaggio, per cui si recò a Torino e fece il concorso per entrare nella scuola. Il suo primo tentativo non ebbe frutti, ma al secondo tentativo riuscì ad entrare ed a frequentare i corsi, conseguendo il brevetto di pilota in brevissimo tempo.


Massei, per le sue eccezionali capacità, fu assegnato, in qualità di primo istruttore, alla preparazione dei piloti. Ne preparò 560 e compì 6500 voli. Tra i suoi allievi furono i famosissimi aviatori Arturo Ferrarin (Arturo Ferrarin dedica una foto a Massei nel suo libro “Voli per il Mondo” nell'inserto fotografico tra pagina 32 e 33), Carlo Del Prete e Mario De Bernardi che ricordarono sempre, con gratitudine, il loro grande Maestro. Quando l'Italia, nel 1915, entrò in guerra, essendo arruolato nell'esercito e nel gruppo degli aviatori, Massei chiese al ministero di essere assunto a far parte dei reparti d'assalto. La sua domanda fu respinta per quattro volte. Il Ministero riteneva insostituibile l'opera dell'eccellente istruttore, che era anche pericolosa per i giornalieri voli su apparecchi non molto efficienti. Massei, però non era contento perché voleva essere accanto ai “compagni che già si cimentavano nei combattimenti aerei con le aquile crociate”. Gli pareva di essere un imboscato. Il 20 febbraio 1920, Massei compì, al comando di un velivolo “Ansaldo 5”, insieme con il giornalista Carlo Dall'Ongaro, il “raid” senza scalo Roma-Costantinopoli, che suscitò l'ammirazione del mondo. L'aereo partì alle 13,40 da Centocelle e dopo 13 ore e 56 minuti di volo, raggiunse la meta. Nel luglio del 1921 inaugurava, nella zona che si estende dalla “Fervet” a Torre del Lago quel campo di aviazione che era stata una sua idea ottenendo la collaborazione dell'istruttore Enrico Benassi e dei motoristi Alberto Chiericoni e Manlio Caprioli.

 

Molte persone, nella zona, non avevano mai visto un aeroplano. Dal campo militare di San Giusto, dove il Massei prestava servizio, arrivò una squadriglia di aerei che effettuò acrobazie, suscitando stupore e ammirazione. Lo spettacolo fu reso ancor più attraente dalla gara di velocità tra Massei e Vasco Magrini. Quasi al termine della gara, l'aereo di Massei, mentre si trovava sopra Torre del Lago, ebbe un guasto al motore e fu costretto ad atterrare nei campi, tra lo sbigottimento e la meraviglia di contadini che erano al lavoro. Purtroppo per mancanza di mezzi adeguati, di ricoveri per i fragili aerei, il campo di aviazione, che sarebbe stato utilissimo a Viareggio, fu abbandonato e di quell'evento rimane soltanto il nome della zona dove fu allestito il campo che si chiama ancora oggi “campo di aviazione”. Massei continuò la sua preziosa, rischiosa preparazione dei piloti. La triste mattina del primo febbraio 1925, nel giorno in cui compiva il suo trentunesimo anno, si alzò in volo dall'idroscalo di Passignano, alle 11,15 con l'allievo pilota  Ten Gandini e quando  l'apparecchio ebbe raggiunto circa 500 metri, cominciò a discendere. Forse  un malore dell'allievo pilota  faceva scendere il velivolo e Massei avrà certamente tentato di prendere il comando, ma il velivolo continuava a perdere quota precipitando nel Lago Trasimeno. Il grande aviatore e l'allievo perirono nell'incidente aereo. Il Massei perì immediatamente nell'impatto con l'acqua del lago Trasimeno, mentre il Ten. Gandini morì subito dopo per le ferite riportate. Massei lasciava nel dolore la moglie maestra elementare Bianca Wagener dopo soltanto un mese di matrimonio. Massei apparteneva all'esercito nel gruppo degli aviatori, che venivano contraddistinti per avere sul braccio destro e sinistro l'emblema dell'elica con le ali, con  il grado di sergente. Oltre ad essere un istruttore di volo, Massei si dedicava anche alla scrittura ed alla poesia che aveva come soggetto sempre il volo.


La cittadinanza di Capezzano Pianore volle rendere onore alla memoria dell'aviatore nel trentesimo anno dalla sua morte erigendo un monumento in suo onore posto nella piazza della chiesa e nella parete della facciata della sua vecchia scuola elementare. Sul sacello a lui dedicato nel cimitero, venne deposta l'elica spezzata del suo aereo. Nel 90 anniversario della morte l'Associazione Arma Aeronautica il 19 di settembre organizzerà a Capezzano Pianore una commemorazione ufficiale del pioniere del volo Adolfo Massei. Per gentile concessione della famiglia dell'aviatore ed in particolare del nipote Adolfo Massei, desidero presentare alcune foto della vita del nostro pioniere del volo.


 


Sten. GARAT in cong. Ernesto Marchetti