Con il patrocinio del Comitato Regionale Veneto per le Celebrazioni del Centenario della Grande Guerra

 

 

L’iniziativa rientra nel programma ufficiale delle Commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Struttura di Missione per gli anniversari di Interesse Nazionale.

 

 

Sergente maggiore pilota

Tullio Bertolotti

di Trento

Le gesta di piloti famosi della Regia Aeronautica quali Lucchini, Buscaglia, Cenni per citarne alcuni sono ben note agli appassionati, tuttavia recentemente, grazie al reperimento di alcune esclusive fotografie conservate dalla famiglia, una delle tante storie “sconosciute” di un pilota della Regia Aeronautica è stata riportata alla luce. Stiamo parlando del Serg. Magg. Tullio Bortolotti,  pilota che dopo aver volato nell’immediato anteguerra con il 3 Stormo di base a Mirafiori, dopo aver eseguito un primo ciclo operativo come pilota da caccia difendendo i confini nazionali nelle prime settimane di guerra, effettuò un ciclo operativo nel teatro Greco e in Africa con i bombardieri a tuffo Ju 87 Stuka ricevuti dalla Luftwaffe.  Nato a Trento il 13 ottobre 1915, dopo aver terminato gli studi dell’allora Scuola di Avviamento Industriale, inizialmente lavorò per un certo periodo presso un’officina meccanica.  Appassionato oltre che di meccanica anche di montagna, era infatti un rocciatore e sciatore accanito, si appassionò ben presto al volo conseguendo il brevetto civile premilitare nr 11592 presso l’aeroporto di Bolzano il 5 novembre del 1934 su velivolo Caproni CA 100. Arruolatosi nella fila della Regia Aeronautica, venne inviato presso la scuola di volo di Foggia il 21 luglio del 1936, ottenendo il brevetto di pilota militare il 24 novembre dello stesso anno su Breda 25 e FIAT CR 20. Dopo essere stato ammesso a commutare la ferma di 18 mesi a quella di 4 anni il 20 luglio 1936, il 27 ottobre dello stesso anno  raggiunse la sua destinazione finale, il XVIII Gruppo del 3° Stormo basato sul campo di Torino Mirafiori ai comandi del Cap. Tito Falconi, venendo assegnato alla 85ma Squadriglia. Presso questa unità, Bortolotti iniziò un intenso ciclo addestrativo, che lo porterà in breve tempo a qualificarsi su  velivoli da caccia CR Asso, CR 30 e CR 32  ma anche su velivoli da trasporto e ricognitori quali il Caproni CA 113 e il RO 41. Per alcuni mesi, da metà dicembre del 1937 a metà marzo 1938, venne temporaneamente aggregato all’83ma Squadriglia, allora ai comandi del Cap. Antonio Raffi, per poi ritornare alla sua originale 85ma Squadriglia, presso la quale effettuerà la transizione sul Fiat CR 42 il 13 settembre del 1939. In precedenza, per la precisione con decorrenza  31-12-1938, aveva ottenuto la promozione a Sergente Maggiore.


Negli anni trascorsi a Mirafiori, il Serg. Bortolotti ebbe anche modo di effettuare numerosi voli con le pattuglie acrobatiche del reparto, effettuando esibizioni con formazioni di più velivoli e proprio nel corso di una presentazione ufficiale di una formazione di 5 velivoli CR 32  a Caselle al cospetto del Duce il 16 maggio 1939, si meritò il seguente encomio:  ….partecipava ad una parata aerea in onore di S.E, il Capo del Governo e si prodigava con slancio e perizia contribuendo efficacemente ad assicurare il successo di una manifestazione acrobatica che meritava l’elogio del Duce – O.d.G. 5106 del 20.5.39 del Comando 2da Divisione Aerea.

Allo scoppio della guerra il Serg Magg Bortolotti e i colleghi dell’ 85ma Squadriglia, posta ai comandi del Cap. Giulio Anelli, vennero impegnati ad assicurare la difesa aerea della zona ovest della Liguria, venendo rischierati  con i loro FIAT CR 42 dal 10 maggio 1940 sull’aeroporto di Albenga, effettuando numerose missioni di intercettazione e ricognizione armata. Dal libretto di volo personale, è messa in evidenza con il colore rosso, la prima missione di guerra che Bortolotti eseguì, decollando su allarme alle 19.10 proprio dello stesso giorno d’arrivo del suo reparto sull’aeroporto ligure. Prima di rientrare a Mirafiori l’8 luglio, tre mesi dopo il suo rischiaramento ad Albenga, il Serg. Magg. Bortolotti effettuò altre 20 missioni operative totalizzando 21 ore e 35 minuti di volo di guerra su CR 42. Questo rientro anticipato per il Bortolotti era motivato dal fatto che con decorrenza lo stesso giorno era stato trasferito presso l’aeroporto austriaco di Graz Thalerhof, dove ai comandi del TCol Antonio Moscatelli, era basato il primo nucleo di addestramento dei piloti italiani destinati a volare con il bombardiere in picchiata tedesco. La scelta italiana di dotarsi dello Stuka, all’epoca senza dubbio il miglior bombardiere in picchiata in servizio, era motivata dall’insuccesso dei velivoli sviluppati dall’industria nazionale, in particolare del SIAI SM 85 che venne utilizzato per un breve periodo dal 96° Gruppo Bombardamento a Tuffo con risultati a dir poco deludenti.

 

 

Pertanto la Regia Aeronautica si vide costretta a richiedere la fornitura di alcuni di questi velivoli ai tedeschi, che passarono alla Regia, in momenti diversi, oltre un centinaio di macchine. Il primo nucleo di piloti italiani, scelti dai ranghi del sopracitato 96° Gruppo ma provenienti anche dal 3°,5°, 51° e 53° Stormo caccia, venne così inviato in Austria per frequentare il corso di transizione presso la Stukaschule 2 della Luftwaffe, all’epoca equipaggiata con diverse versioni dello Stuka tra cui numerosi aerei della prima versione JU 87A, immediatamente riconoscibile per la carenatura del carrello di dimensioni maggiori e dalla diversa conformazione del tettuccio e dalla versione definitiva di serie ben più moderna ed efficace JU 87B2. Terminato dopo poco più due mesi il corso di transizione, il 1 novembre 1940, il Serg. Magg. Bortolotti risultò essere uno dei piloti italiani destinati a trasferire in Italia un secondo gruppo di Stuka, tutte macchine  appartenenti alla versione JU 87R2 a lunga autonomia equipaggiata con serbatoi supplementari alari da 300 litri.  Questi velivoli vennero principalmente  assegnati a Gruppi destinati a combattere inizialmente nel teatro operativo Greco-Albanese, nei Balcani e successivamente in Africa settentrionale, e conseguentemente anche il Serg.Magg. Bortolotti venne  assegnato alla 237ma Squadriglia del 96° Gruppo Autonomo Bombardamento a Tuffo ai comandi del Te. Santinoni Giovanni con base a Lecce Galatina.  La sua prima azione bellica risale all’ 11 novembre ( gli aerei erano arrivati a Lecce solamente tre giorni prima), con un’azione di bombardamento ad obbiettivi militari presso Ioannina, con un crescendo di sortite verso la fine del mese arrivando anche a volare due missioni al giorno. “Spulciando” tra il suo libretto di volo  del periodo, si possono notare missioni operative missioni di addestramento, alcune delle quali decisamente particolari come quelle del 5-6-7 dicembre quando Bortolotti effettuò missioni di acrobazia con lo Stuka: tra le missioni operative invece spiccano numerosi attacchi a obbiettivi terrestri ma soprattutto l’azione di bombardamento del 9 gennaio, quando Bortolotti, con secondo membro di equipaggio in qualità di mitragliere il Primo Aviere Lepori, eseguì un attacco in picchiata a navi mercantili alla fonda del porto di Marsa Scirocco, danneggiando un mercantile, con il suo aereo fatto oggetto di una intensa reazione contraerea.  Tuttavia l’azione che sicuramente ebbe maggior risalto eseguita dagli Stuka italiani in questo primo anno di guerra, fu quella del 10 Gennaio 1941, nel corso della quale anche Bortolotti fu uno dei protagonisti principali. Quel giorno le forze dell’Asse attaccarono duramente la flotta Inglese, danneggiando numerosi navi e in particolare la portaerei HMS ILLUSTRIOUS.  La grande nave infatti, dopo essere stata attaccata duramente più volte dai velivoli tedeschi, verso le ore 16.00 dovette subire un attacco sferrato da una formazione di Stuka Italiani,  composta da sei Ju 87B/R ai comandi del Cap. Ercolano Ercolani, Comandante del 96° Gruppo Bombardamento a Tuffo e scortati da una decina di  FIAT CR 42  del 156° Gruppo CT.  Dei cinque velivoli appartenenti alla 237ma Squadriglia uno era pilotato dal Serg.Magg. Bortolotti con mitragliere il 1mo Aviere Lepori, che dopo esser decollati dalla pista di Comiso alle 15.25, dopo poco più di mezz’ora di volo la formazione avvistarono la portaerei inglese in navigazione verso il porto amico di  Malta. Prontamente i nostri velivoli si lanciarono all’attacco nonostante la violenta reazione contraerea danneggiando la portaerei con alcune bombe che centrarono l’obbiettivo e esplodendo in mare a distanza ravvicinata.  In particolare una delle bombe che centrarono la nave, sganciata dal Serg.Magg. Bortolotti, colpì in pieno il ponte di volo, perforando il ponte ed esplodendo all’interno. Gravemente danneggiata e in preda a pericolosi incendi, la portaerei riuscì con gravi difficoltà a riparare nel porto di La Valletta, dove rimase per sommarie riparazioni per un paio di settimane prima di rientrare nel porto di Alessandria. I danni riportati dagli attacchi comunque risultarono talmente gravi che fu necessario inviare la nave negli USA, costringendola a rimanere fuori flotta per quasi un anno. Per questa sua azione, il Serg Magg Bortolotti venne decorato della medaglia d’argento al valor militare con la seguente motivazione: Pilota abile ed audace già distintosi precedentemente, partecipava a due azioni di bombardamento in picchiata contro la flotta nemica. Incurante dell’intensa reazione contraerea e della presenza di caccia nemici in volo, con preciso tiro danneggiava seriamente una grossa nave trasporto in una munitissima base nemica. Successivamente nel Mediterraneo Centrale con mirabile slancio si tuffava ove più intensa era la reazione e contribuiva ad arrecare ingenti accertati danni ad una della maggiori navi portaerei. Cielo del Mediterraneo e della Grecia Giugno 1940-Gennaio 1941. Bollettino 1941 dispensa 36 pagina 1064.


Dal mese di Aprile la 237ma Squadriglia, ai comandi del Cap Santinoni Giovanni, venne rischierata in Africa ed operando principalmente da Derna, Bortolotti effettuò numerose missioni di attacco al suolo. Dal libretto di volo, si può sempre notare che il 4 maggio 1941, al ritorno di una missione di bombardamento ad obbiettivi navali nel porto di Tobruk che portò al danneggiamento di un mercantile alla fonda, il motore dello velivolo del pilota trentino manifestò un problema tecnico particolarmente grave, che lo costrinse ad un atterraggio di emergenza, fortunatamente in prossimità della base di Derna. Questa missione  risultò anche essere l’ultimo volo operativo di Bortolotti, poiché  il 20 maggio venne rimpatriato con un velivolo da trasporto SM 73,  essendo stato in precedenza  assegnato in qualità di istruttore al Nucleo Addestramento Tiro a Tuffo di Lonate Pozzolo. Dopo essere rientrato in Italia, nel mese di giugno iniziò la sua attività sul campo lombardo, inizialmente con voli di collegamento e di addestramento, utilizzando velivoli diversi tra cui  CR 30 e RO 41. Purtroppo, proprio durante uno di questi voli con un biplano RO 41, il 28 giugno Bortolotti ebbe un gravissimo incidente di volo, schiantandosi al suolo riportando ferite tali che portarono al suo decesso il giorno presso l’ospedale di Busto Arsizio.


Oggi a ricordo di questa breve ma intensa “vita aeronautica”  rimangono le sue fotografie a testimonianza della sua grande passione per il volo, per le quali si ringrazia la famiglia per averle concesse e l’amico Fausto Bortolotti, omonimo del pilota trentino, che si è prodigato nel reperimento delle stesse e delle informazioni storiche.


 


Luigino Caliaro