Con il patrocinio del Comitato Regionale Veneto per le Celebrazioni del Centenario della Grande Guerra

 

 

L’iniziativa rientra nel programma ufficiale delle Commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Struttura di Missione per gli anniversari di Interesse Nazionale.

 

 

 

 

Maggiore Pilota Aurelio Salvadori

Morirà in un incidente aereo

il 17 dicembre 1946 a Roma colle Monterotondo

 

 


Nacque il 23 dicembre 1914 a Sarsina (Forlì) da una famiglia benestante. Aveva una passione spiccata per il volo e, terminati gli studi, si arruolò nella Regia Aeronautica come ufficiale pilota. Prese parte alla guerra di Spagna sui caccia biplani CR 32; successivamente pilotò anche i CR 42. Allo scoppio della 2ª Guerra mondiale diventò pilota dei ricognitori e bombardieri CANT Z idrovolante e successivamente sui CANT Z 1006 con la 191ª Squadriglia. Partecipò a varie azioni di guerra sui cieli del Mediterraneo e Grecia conquistando due medaglie d’Argento al Valor Militare. Venne poi trasferito sul fronte africano dove si distinse ancora come ufficiale pilota meritando la promozione al grado di capitano, una medaglia di Bronzo al Valor Militare e la Croce di Guerra al Valor Militare. Purtroppo gli eventi bellici, nonostante il sacrificio di tante giovani vite, portarono l’Italia alla firma dell’Armistizio con le forze angloamericane. In quel periodo si trovava in licenza nel proprio paese insieme alla sua famiglia: non si presentò alla chiamata alle armi della Repubblica Sociale perché la sua grande fede e il suo grande amore per la Patria non gli avrebbero mai permesso di sparare contro altri italiani. Per tal motivo venne catturato durante un rastrellamento da unità delle SS tedesche e caricato su un camion diretto con ogni probabilità nei campi di concentramento in Germania. Ma la sorte gli volle riservare un destino diverso. L’ufficiale tedesco responsabile del Comando locale, il tenente Weber, pianista di professione, aveva chiesto alla famiglia Salvadori di poter usare il loro pianoforte per esercitarsi: venuto a conoscenza dell’accaduto dalla moglie del capitano stesso, per la grande stima che nutriva per quella famiglia, non esitò a mettere in gioco la propria vita rincorrendo il camion con la sua motocicletta e salvandolo dalla deportazione. La storia di Aurelio Salvadori stava nuovamente finendo male al termine del conflitto: i partigiani locali lo volevano fucilare, ma anche in quell’occasione poté contare sull’amore della moglie che lo salvò nuovamente da una sorte ormai scritta. Finita la guerra, il suo amore per la Patria lo richiamò in armi, non più nella Regia Aeronautica ma nell’Aviazione Militare con il grado di maggiore. Si ricostruiva il Paese e in un volo, nei cieli di Monterotondo (Roma), precipitò con il proprio velivolo: oltre alla sua vita andarono perdute quelle di altri due membri dell’equipaggio. Era il 17 dicembre 1946, pochi giorni prima del suo trentaduesimo compleanno. Questa volta l’amore della sua famiglia non poté evitare il suo destino. Sotto a queste poche righe le motivazioni delle sue medaglie, dove si evince il grande senso dell’amor di Patria che porterà i suoi figli a seguire le orme del padre scomparso entrando nell’Aeronautica Militare italiana.

MEDAGLIA D’ARGENTO AL V.M.

SALVADORI Aurelio, da Sarsina (Forli), Tenente Pilota. << Ufficiale pilota di ottime doti professionali, in numerosi e difficili voli di guerra sulle basi e sulla flotta nemica, dimostrava belle doti di energia e di coraggio, riuscendo in ogni circostanza a condurre a termine la missione affidatagli, nonostante il fuoco contraereo e la caccia avversaria. In cooperazione con le truppe e sulle più importanti basi nemiche, effettuava brillanti azioni di bombardamento confermando esemplari qualità di combattente >>. Cielo del Mediterraneo e della Grecia, luglio 1940- gennaio 1941- XIX

 

MEDAGLIA D’ARGENTO AL V.M.

SALVADORI Aurelio, da Sarsina (Forli) Tenente Pilota. << Valoroso capo equipaggio di velivolo da bombardamento, partecipava a numerose operazioni belliche su basi navali e ben munite posizioni nemiche dando ripetute prove di alto senso del dovere e di spirito di sacrificio. Durante ardite incursioni su muniti obiettivi, malgrado l’intensa reazione contraerea e gli attacchi della caccia nemica, con azione ardita e coraggiosa riusciva sempre a raggiungere risultati di grande importanza>>. Cielo del Mediterraneo e della Grecia, gennaio – aprile 1941- XIX

 

MEDAGLIA DI BRONZO AL V.M.

SALVADORI Aurelio di Costante da Sarsina (Cesena) - Capitano Pilota. << Comandante di squadriglia da bombardamento già distintosi precedentemente in numerose ardite missioni belliche, durante una ricognizione strategica, malgrado la violenta reazione contraerea, mitragliava efficacemente da bassissima quota un velivolo nemico al suolo e rientrava alla base con l’apparecchio in parti colpito e con feriti a bordo.>> Cielo dell’Africa Settentrionale Italiana, maggio – luglio 1942 – XX.