Con il patrocinio del Comitato Regionale Veneto per le Celebrazioni del Centenario della Grande Guerra

 

 

L’iniziativa rientra nel programma ufficiale delle Commemorazioni del Centenario della Prima Guerra Mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Struttura di Missione per gli anniversari di Interesse Nazionale.

 

 

 

 

 

 

 

 

I RESTI DI UN AEREO MILITARE CADUTO NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE

 

A VALLE DI SOPRA TRA LUSIANA E LUGO DI VICENZA ORA PARLANO!

 

 

 

Quando un aereo militare si schiantò nella nostra zona, mio padre vi raccolse, poco dopo, dei reperti, portandoseli a casa per poterli eventualmente utilizzare. Con quei pezzi e dei pezzi di una vecchia bicicletta e del legno si costruì una rudimentale artigianale mola a mano che utilizzò per cinquanta anni. Questa mola, sia pur semplice ed artigianale, era molto efficiente, ma aveva, il difetto che era ingombrante e richiedeva l’intervento, nell’utilizzo, di due persone (una per farla girare ed una per tenere la lama o l’oggetto da affilare). Io vi ho fatto quasi sempre la parte di chi la faceva girare e io, sempre curioso, ho chiesto a mio padre l’origine di quelle strane parti di aereo utilizzate per costruire la mola. Quando mio padre venne a mancare, la mola era ormai in cattive condizioni perché le parti in legno erano deteriorate, non trovavo sempre chi mi facesse di aiuto per farla funzionare, mi era troppo ingombrante per tenerla e si potevano trovare mole di migliori tecnologie: era ormai giunto per quella mola il momento della sua “rottamazione”. Con tanto rimpianto, ho proceduto a demolirla, ma ho voluto conservare quei pezzi di aereo, perché li ho ritenuti “pezzi di storia”. Lo scorso anno, dopo tanti anni, mi è venuta l’idea di ricercare la storia dei due pezzi che ancora conservavo e dell’aereo di cui hanno fatto parte. Ho proceduto dapprima a pulirli a fondo con del gasolio, con la speranza di potervi scoprire delle scritte o delle sigle o incisioni che potessero essermi di aiuto allo scopo. Non vi ho trovato niente di ciò; vi ho scoperto solamente il colore originale della vernice. Non mi sono però, per questo, scoraggiato, anzi sono diventato ancor più tenace e puntiglioso. Mi sono così rivolto anche ad associazioni ed appassionati di aeronautica e di aerei, che con ampia e premurosa disponibilità mi hanno fornito precise, sicure ed esaurienti indicazioni non solo su quell’aereo e la sua disavventura, ma anche sul suo pilota. Devo qui dire che le notizie più importanti ed interessanti mi sono state fornite dalla Associazione Ricercatori Storico Aeronautica Dogfight ed in particolare da Roberto Mantiero, a cui mi è doveroso rivolgere un ringraziamento. Tralascio di citare, qui, le varie fasi della mia ricerca e mi limito a fornire notizie su quell’aereo di cui da ben 72 anni conservo a casa mia due pezzi. L’aereo cadde a Valle di Sopra tra Lusiana e Lugo di Vicenza il 29 marzo 1944 e l’abbattimento fu attribuito al Serg.Magg. Vezzani. L’aereo era un P-.38, pilotato dal Lt william b. Tucker del 14 gruppo caccia Usaaf. Il pilota, americano, appena colpito il suo aereo e prima dell’impatto, si lancio e venne fatto prigioniero. Egli sopravvisse e sono venuto anche a conoscenza che morì nel 1991. Per essere ancor più preciso, l’aereo era un “ Lockheed P-38J Lightning ("Fulmine" in inglese)”, un caccia pesante bimotore statunitense a largo raggio d'azione, impiegato durante la seconda guerra mondiale dalla RAF e dagli Stati Uniti (AAC/AAF). Alla sua apparizione, nel 1939, era un aereo rivoluzionario, estremamente innovativo, grazie soprattutto alla fusoliera bi-trave, ai due motori a V Allison con turbocompressori all'interno delle travi di coda e al carrello d'atterraggio a triciclo anteriore. L 'aereo era molto stabile grazie ai due motori che, girando in senso contrario, annullavano la tipica tendenza ad imbardare, tipica dei caccia ad elica monomotore. Dovete pensare che in picchiata questo caccia riusciva a superare gli 840 chilometri all’ora! I! Il P-38 fu probabilmente il caccia più silenzioso della storia, dato che gli scarichi erano smorzati dai turbo della General Electric dei due motori Allison. Di questo moderno e potente caccia ad elica ne vennero prodotti, in totale, 9.942 esemplari. Di questi 9.942 esemplari, possiamo dire che uno è caduto qui da noi e, di questo, io ne conservo ancora due pezzi, forse addirittura i soli che ancora rimangono!!!

(Riporto, qui, foto dei due pezzi che conservo e di un “P-38”)

Articolo di  Simonato Giuliano